di Sandro Giuliani
Le ferrovie sono un servizio strategico alla mobilità delle merci e delle persone nel nostro paese. Ma la regolarità del loro funzionamento condiziona anche la spesa energetica, ambientale, sanitaria, incidendo pesantemente sulla vivibilità nelle città.
Uno stato che investa in questo settore deve dunque necessariamente tenere presenti anche gli interessi legati ad esso e non limitarsi a guardare il solo bilancio economico dell’azienda che lo gestisce.
L’attuale politica sta portando avanti un processo di privatizzazione che ne scipperebbe la proprietà ai legittimi proprietari, noi, per offrirla ai soliti grandi gruppi privati, dandoci ad intendere che “privato” sia “migliore”.
In tema di aziende private o privatizzate, senza voler sempre ricordare Parmalat e Cirio e per restare in tema di ferrovie, basterà osservare quanto è accaduto in Inghilterra dove il solito “libero mercato” ha finito per portare la proprietà dei mezzi di trasporto nelle mani delle solite banche.
Risultato: le imprese ferroviarie, pur di risparmiare sul costo del noleggio da pagare alle banche, utilizzano il minor numero di vagoni possibile con perenne disagio di chi è costretto a viaggiarci sborsando peraltro cifre ben maggiori di quando le ferrovie appartenevano a Sua Maestà..
Privatizzazione inglese=Banche più ricche, inglesi più poveri.
Tale processo strategico, è teso unicamente ad espropriare la collettività di servizi e beni essenziali per regalarli ad aziende che intendono lucrarvi. Tutto ciò in antitesi con quanto si definisce servizio sociale
E’ necessario maturare la consapevolezza che la stalla va chiusa prima che scappino i buoi, iniziando a comprendere quanto sta avvenendo un po’ ovunque a danno del nostro patrimonio pubblico.
Riguardo alle ferrovie italiane, vi invitiamo a firmare questa petizione on line:
http://www.PetitionOnline.com/re2008fs/petition.html
per chiedere ai sindacati nazionali di promuovere un referendum atto a verificare se la volontà e gli interessi degli italiani coincidono con la politica liberista della loro mobilità erogata degli ultimi governi.
E’ importante perciò, al fine di ottenere il maggior numero possibile di firme, l’aiuto di tutti per divulgare l’iniziativa.
Le ferrovie sono un servizio strategico alla mobilità delle merci e delle persone nel nostro paese. Ma la regolarità del loro funzionamento condiziona anche la spesa energetica, ambientale, sanitaria, incidendo pesantemente sulla vivibilità nelle città.
Uno stato che investa in questo settore deve dunque necessariamente tenere presenti anche gli interessi legati ad esso e non limitarsi a guardare il solo bilancio economico dell’azienda che lo gestisce.
L’attuale politica sta portando avanti un processo di privatizzazione che ne scipperebbe la proprietà ai legittimi proprietari, noi, per offrirla ai soliti grandi gruppi privati, dandoci ad intendere che “privato” sia “migliore”.
In tema di aziende private o privatizzate, senza voler sempre ricordare Parmalat e Cirio e per restare in tema di ferrovie, basterà osservare quanto è accaduto in Inghilterra dove il solito “libero mercato” ha finito per portare la proprietà dei mezzi di trasporto nelle mani delle solite banche.
Risultato: le imprese ferroviarie, pur di risparmiare sul costo del noleggio da pagare alle banche, utilizzano il minor numero di vagoni possibile con perenne disagio di chi è costretto a viaggiarci sborsando peraltro cifre ben maggiori di quando le ferrovie appartenevano a Sua Maestà..
Privatizzazione inglese=Banche più ricche, inglesi più poveri.
Tale processo strategico, è teso unicamente ad espropriare la collettività di servizi e beni essenziali per regalarli ad aziende che intendono lucrarvi. Tutto ciò in antitesi con quanto si definisce servizio sociale
E’ necessario maturare la consapevolezza che la stalla va chiusa prima che scappino i buoi, iniziando a comprendere quanto sta avvenendo un po’ ovunque a danno del nostro patrimonio pubblico.
Riguardo alle ferrovie italiane, vi invitiamo a firmare questa petizione on line:
http://www.PetitionOnline.com/re2008fs/petition.html
per chiedere ai sindacati nazionali di promuovere un referendum atto a verificare se la volontà e gli interessi degli italiani coincidono con la politica liberista della loro mobilità erogata degli ultimi governi.
E’ importante perciò, al fine di ottenere il maggior numero possibile di firme, l’aiuto di tutti per divulgare l’iniziativa.
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