domenica 26 aprile 2009

Aspettando il sito

Forse non tutti ricorderanno l'accordo del 1° Luglio 2008 sottoscritto da direzione aziendale Jabil Circuit, OO.SS. ed RSU presso Confindustria Bergamo: lo potete rileggere in questo post.
Ebbene, nel punto 2 della prima pagina, si poteva leggere chiaramente che "la società si impegna a completare il prima possibile le ricerche finalizzate a realizzare la nuova localizzazione intermedia di cui in premessa, che prevedibilmente si concretizzerà al massimo entro il termine del corrente anno, per consentire l’avvio dell’attività entro settembre 2009".

Il 2008 è ormai trascorso, siamo in Maggio quasi, quindi molto vicini a Settembre ma del sito intermedio ancora non si sa nulla: eppure di tempo ce n'è stato.
Nel frattempo gli operai di Mapello, già in cassa integrazione straordinaria, protestano davanti la sede bergamasca di Jabil contro l'immobilismo della società rispetto all'accordo e all'individuazione del sito intermedio (leggi l'articolo).

sabato 25 aprile 2009

Salviamo i manager?

Abbiamo recentemente appreso che finalmente verrà riscritta la norma "salva manager" contenuta nel Testo unico della sicurezza: il Capo dello Stato lo chiede "per evitare interpretazioni che non sono state volute e che sarebbero pesanti anche agli effetti del processo Thyssen" (leggete l'articolo da Rassegna.it).

A tal proposito vi volevo proporre la lettura di quest'articolo tratto da diario-prevenzione.net che fa un'analisi dettagliata della norma: ne riprongo di seguito alcuni punti.

Buona lettura

"d) che l’evento non sia imputabile ai soggetti di cui agli articoli 56, 57, 58, 59 e 60 del presente decreto legislativo per la violazione delle disposizioni ivi richiamate.
2. Il trasferimento degli obblighi derivanti dalla posizione di garanzia è consentito nei modi e nei limiti previsti dal presente decreto.».

Il comma d) che abbiamo sottolineato in grassetto rende pienamente le finalità dell'articolo : saranno le strutture gerarchiche aziendali intermedie ad essere sanzionate. Con questo articolo della norma, nei fatti, si costruisce una corazza formidabile a protezione del datore di lavoro che abbia avuto l'accortezza di delegare a dirigenti intermedi e preposti formali responsabilità e compiti decisionali e parvenze di capacità - potere di spesa ai fini della gestione della sicurezza e della salute dei lavoratori.
Mentre nei paesi nordici è prassi che l'AD tenga per sè la supervisione del sistema di gestione salute e sicurezza, in Italia, qualora passasse questa formulazione avremmo la più completa deresponsabilizzazione dei dirigenti e dei manager rispetto alla gestione della sicurezza nei luoghi di lavoro. La proiezione verso il basso delle responsabilità penali e civili in materia di valutazione e gestione dei rischi per la salute e la sicurezza nel lavoro conferma l'impianto ideologico del ministro.
In buona sostanza i manager e i datori di lavoro, per il ministro, non sono "spendibili" come target di eventuali procedimenti giudiziari, per loro viene definita una sorta di immunità anche per quanto attiene la responsabilità di predisporre sistemi organizzati per la gestione della sicurezza. I manager italiani, a differenza di quelli dell'Europa del Nord, non avrebbero tempo da perdere ad occuparsi delle quisquiglie della salute e della sicurezza nel lavoro, debbono pensare alle grandi strategie, coi risultati che conosciamo .."

Pari opportunità risarcite per le discriminazioni contro le donne

Duro affondo della Cassazione contro le discriminazioni e le molestie subite dalle donne sul posto di lavoro. Possono costituirsi in giudizio come parte danneggiata e chiedere il risarcimento (iure proprio), insieme alla dipendente, gli organi delle pari opportunità e il sindacato di appartenenza. Ma non solo. Il molestatore risponde del reato di maltrattamenti.
Con una sentenza che rivendica l’importanza del codice delle pari opportunità, la Corte di cassazione ha confermato la condanna per maltrattamenti nei confronti di un datore di lavoro che era solito molestare verbalmente delle hostess di terra. Confermata anche la decisione dei giudici di merito di ritenere legittima la costituzione in giudizio, come parte civile, della Consigliera regionale delle pari opportunità.

Debora Alberici da Cassazione.net

martedì 21 aprile 2009

Il massacro dei RLS

TRENITALIA: IL "MASSACRO" DEI RLS, UN'INGIUSTIZIA CHE CI RIGUARDA TUTTI

Cari,
sento il dovere di informarvi di ciò che sta accadendo nelle FS ad altri delegati alla sicurezza perché è un tema che ci riguarda tutti.
Trenitalia, dopo avermi licenziato il giorno di ferragosto 2008, ha continuato senza ostacoli nella sua opera di neutralizzazione dell'attività sindacale dei RLS così come riportato sommariamente qui di seguito.

Oltre a tutti gli atti minori ed ai soprusi di cui sono vittime quotidianamente i delegati che entrano, "fisiologicamente" e legittimamente, in attrito con l'azienda, vi sono alcuni fatti gravi che è fondamentale siano conosciuti dai ferrovieri e dall'opinione pubblica perché occorre richiamare alle proprie responsabilità chi ha cariche sindacali e politiche, ricopre incarichi istituzionali di tutela dei lavoratori, è addetto agli Organismi di vigilanza e la magistratura. Non è possibile consentire a una azienda, di pianificare ed attuare impunemente e nel silenzio sindacale un disegno strategico di annientamento dei delegati alla sicurezza e di intimidazione nei confronti di tutti gli altri lavoratori. Se non riusciamo a difenderli saremo tutti sempre più calpestati e umiliati.

Quello che sta succedendo dentro le FS, ed in particolare a macchinisti e capitreno, è scandaloso e ci chiama tutti ad una doverosa reazione organizzata, se vogliamo essere coerenti con quei principi di solidarietà, di giustizia sociale e di civiltà giuridica che tutti invochiamo quando parliamo di salute e sicurezza sul lavoro. Non possiamo continuare a tenere la testa sotto la sabbia e a far finta di non vedere quanto succede nella nostra azienda, oggi, paradossalmente, (o forse proprio perché) guidata da un ex sindacalista.

I RLS non possono e non vogliono essere né eroi né martiri, ma cittadini-lavoratori che per impegno e passione civile si dedicano al miglioramento delle condizioni di lavoro e al rispetto delle norme per tutelare al meglio l'integrità fisica e morale dei ferrovieri e dei viaggiatori che sono con noi. Ma alla sola condizione che questo ruolo sia riconosciuto, supportato ed eventualmente tutelato dalle Istituzioni. Se deve essere l'azienda a “cancellarci”con l'umiliazione e l'ansia derivante dalle minacce e dalle ritorsioni, forse sarebbe meno cruento e più onesto farlo per legge con un emendamento che abroghi la figura del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. Sono però convinto che come ferrovieri, se sapremo essere uniti, respingeremo queste violenze e costringeremo la dirigenza a portare più rispetto, per la salute nostra e di chi viaggia con noi, per la Legge e per la dignità di chi lavora e produce ricchezza per tutti.

Dante De Angelis

giovedì 16 aprile 2009

Diffidate dalle omissioni

Tutt'altro che tranquillo il rientro dalle vacanze pasquali per alcuni dei lavoratori impiegati all'interno del comprensorio marcianisano Jabil CM. Mi riferisco ai lavoratori Sogea che da due giorni presidiano i cancelli causa rischio occupazionale (in bocca al lupo, ragazzi) ed alcuni colleghi (tra cui un RLS) ai quali oggi è pervenuta una lettera di diffida da parte dell'azienda.

Oggetto della diffida, un'iniziativa comune intrapresa in data 26 Febbraio 2009 per mettere nuovamente in sicurezza, un corridoio nonchè via di fuga per sua stessa natura, sicura (da quella data ad oggi sono trascorsi ben 49 giorni: non credevo ci volesse tanto per consegnare una lettera a mano). Nella questione ci sono poi finiti i fantomatici switch "evanescenti", delle linee SMT, che di quando in quando spariscono, non si sa perchè o per come, alla faccia dei preposti (tenuti a controllare certe cose) che non riescono a battere gli switch in velocità e coglierli sul fatto quando escono fuori dalla loro sede (forse con gli zaini protonici da acchiappa-fantasmi avrebbero maggior successo).

Senza entrare nel merito della vicenda, ancora una volta, ci ritroviamo a parlare di sicurezza sul lavoro: questa materia strana con la quale molti si lustrano i gradi e pochi applicano e rispettano (a loro rischio e pericolo, a quanto pare).

Mi domando quando, finalmente, questo tema scomodo per alcuni potrà essere trattato con tutta l'importanza che merita; mi domando quanti lavoratori ancora devono morire sul posto di lavoro perchè "qualcuno se ne frega" o perchè il DVR lo hanno comprato su Internet; mi domando quando finalmente ci decideremo ad applicare in modo puntuale queste semplici, piccole regole per salvaguardare noi stessi.

Spero di vederlo presto questo tempo, insieme a voi, uniti nel bene e nella salvaguardia della salute e della sicurezza di noi tutti, lavoratori.

Il terremoto amico

Vi segnalo il seguente articolo apparso su Articolo21.info di Samanta Di Persio che vi invito a leggere e ne riporto uno stralcio significativo per i più pigri:

"Ma ormai con la mente più lucida è possibile fare delle riflessioni. Erano tre mesi che convivevamo con uno sciame sismico, un terremoto amico che ci stava avvisando. Nessuno ha detto di preoccuparsi. Nessuno ha fatto dei sopralluoghi per verificare l'esistenza di edifici più pericolosi degli altri. Nessuno si è preoccupato di allestire dei presidi per fronteggiare la prima emergenza, individuare già dove poter ricoverare le persone in casso di necessità. Non era una cosa impossibile: abbiamo tre caserme, quella della finanza molto grande dunque spazio e risorse non mancavano. Invece quella sera eravamo tutti impreparati, nonostante abitassimo in una città a elevato rischio sismico. Eppure la storia avrebbe potuto insegnare. Nel terremoto del 1703, dove L'Aquila fu rasa al suolo, ci furono scosse che durarono per due/tre mesi, poi il 2 febbraio quella più forte che fece quasi tre mila vittime. Dunque è mancata una prevenzione da parte delle autorità preposte e ovviamente qualcuno ha speculato sulla costruzione degli edifici che sicuramente non erano costruiti in base alle norme antisismiche. Sono caduti edifici vecchi e nuovi. Qualcuno dovrà assumersi delle responsabilità. A Modena dal 1975 si è a conoscenza che il massimo della magnitudo potrebbe essere 6, dunque si costruiscono abitazioni che possono sopportare una scossa di tale intensità. Ora a L'Aquila, la popolazione piange: 294 morti, la propria abitazione, i propri ricordi, il lavoro, sull'incertezza del proprio futuro e tutti siamo unanimi nel pensare che potevamo salvare qualche vita."

domenica 12 aprile 2009

Buona Pasqua

Cari amici e lettori della Bacheca, poche righe per augurare a voi tutti una Santa Pasqua in compagnia di coloro che vi sono più cari. Un pensiero in particolare a chi ha perso amici e parenti in un evento che in un'altra parte del mondo avrebbe fatto meno vittime.

E' da parecchi giorni che mi frulla in testa una frase e con questa vi lascio:

"Tutto ciò che è necessario per il trionfo del male, è che gli uomini di bene non facciano nulla" - Edmund Burke

mercoledì 8 aprile 2009

Cassate le assunzioni,rientro lavorazioni

Oggi nello stabilimento Jabil CM di Marcianise c'é stata un'assemblea retribuita per discutere del recente accordo confindustriale, in risposta alla procedura di CIG ordinaria richiesta dalla direzione aziendale.

L'assemblea si é aperta con l'esposizione dell'accordo e chiarificazione di alcuni punti oscuri e se vogliamo, mal riportati nel verbale stesso: si é chiarito e ribadito che le fermate collettive riguarderanno tutti CRF incluso (eccetto 27, 28 e 29 aprile) e che la fermata individuale dal 20 al 24 é di un solo giorno, non 4.

Terminata la presentazione dell'accordo da parte della RSU ha avuto luogo il consueto dibattito che ha visto la presentazione di un ordine del giorno, redatto da alcuni lavoratori che non volendo ripercussioni poco democratiche da parte di alcuni, hanno pensato bene di
consegnarlo nelle mani dei loro rappresentanti. A questo punto c'é stata una breve ma intensa rappresentazione teatrale ad opera di un ex sindacalista che non riteneva legittimi e condivisibili, i punti dell'ordine del giorno: il resto ve lo risparmio é sufficientemente
penoso cosí com'é.
I punti dell'ordine del giorno tuttavia, dopo l'uscita del teatrante, sono stati condivisi da tutti, RSU compresa. Ve li accenno brevemente:

- rientro delle lavorazioni mandate alla Ritel ( con gli accordi di Finmeccanica la Jabil CM non c'entra niente);
- stop ai contratti di somministrazione ( l'acqua é poca... );
- rientro dei colleghi Jabil Circuit alla loro sede di appartenenza;
- assunzioni rimandate a tempi migliori ( basta non se ne puó piú );

Come potete leggere si tratta di conseguenze strettamente legate all'accordo di Confindustria, condivise a gran voce da tutti ed anche dalla RSU che si adopererá affinché non vi siano elusioni, sotterfugi e scappatoie.

lunedì 6 aprile 2009

La crisi è finita, fruite le ferie

Dopo settimane di terribile agonia, finalmente i lavoratori della Jabil CM di Marcianise tirano un respiro di sollievo, apprendendo oggi che la mannaia della Cassa Integrazione Ordinaria non si abbatterà sul ridente comprensorio, fiore all'occhiello dell'elettronica italiana.

Il lieto annuncio si è levato dalla sede casertana dell'Unione degli Industriali, dove si erano riuniti oggi direzione aziendale, RSU e segreterie provinciali. Le parti, dopo una lunga ed estenuante trattativa hanno convenuto che il comprensorio marcianisano Jabil CM non è in crisi, anzi scoppia di salute, più che altro di ferie residue (anche spettanti).

Quindi accantonata la Cassa Integrazione Ordinaria minacciata dalla direzione aziendale qualche tempo prima, si è deciso di consentire a tutti la fruizione delle proprie ferie (residue e non) con giornate di chiusura collettiva (non vedevo l'ora...), fatta eccezione per il personale del Repair Center che gestirà in maniera individuale.

Per quanto riguarda il mese di Aprile i giorni di chiusura collettiva designati, saranno 27, 28 e 29. I malcapitati che avessero ancora ore residue, avranno il piacere di riabbracciare la famiglia per un giorno ancora da scegliere nella settimana dal 20 al 24 Aprile.

E' stato inoltre redatto un calendario annuo per le seguenti chiusure collettive:

10, 14 e 30 Aprile;
1 Giugno;
dal 10 al 14 Agosto;
24 e 31 Dicembre;
a cui si sommano altri 5 giorni consecutivi a scelta del lavoratore (chissà con tutti questi giorni a quante ore siamo arrivati?)

Le parti hanno concordato di reincontrarsi alla fine del mese di Aprile nel caso il fantasma della Cassa Integrazione dovesse comparire nuovamente.
Per adesso il pericolo è scongiurato e possiamo dormire sonni tranquilli (ognuno a casa sua).