martedì 21 aprile 2009

Il massacro dei RLS

TRENITALIA: IL "MASSACRO" DEI RLS, UN'INGIUSTIZIA CHE CI RIGUARDA TUTTI

Cari,
sento il dovere di informarvi di ciò che sta accadendo nelle FS ad altri delegati alla sicurezza perché è un tema che ci riguarda tutti.
Trenitalia, dopo avermi licenziato il giorno di ferragosto 2008, ha continuato senza ostacoli nella sua opera di neutralizzazione dell'attività sindacale dei RLS così come riportato sommariamente qui di seguito.

Oltre a tutti gli atti minori ed ai soprusi di cui sono vittime quotidianamente i delegati che entrano, "fisiologicamente" e legittimamente, in attrito con l'azienda, vi sono alcuni fatti gravi che è fondamentale siano conosciuti dai ferrovieri e dall'opinione pubblica perché occorre richiamare alle proprie responsabilità chi ha cariche sindacali e politiche, ricopre incarichi istituzionali di tutela dei lavoratori, è addetto agli Organismi di vigilanza e la magistratura. Non è possibile consentire a una azienda, di pianificare ed attuare impunemente e nel silenzio sindacale un disegno strategico di annientamento dei delegati alla sicurezza e di intimidazione nei confronti di tutti gli altri lavoratori. Se non riusciamo a difenderli saremo tutti sempre più calpestati e umiliati.

Quello che sta succedendo dentro le FS, ed in particolare a macchinisti e capitreno, è scandaloso e ci chiama tutti ad una doverosa reazione organizzata, se vogliamo essere coerenti con quei principi di solidarietà, di giustizia sociale e di civiltà giuridica che tutti invochiamo quando parliamo di salute e sicurezza sul lavoro. Non possiamo continuare a tenere la testa sotto la sabbia e a far finta di non vedere quanto succede nella nostra azienda, oggi, paradossalmente, (o forse proprio perché) guidata da un ex sindacalista.

I RLS non possono e non vogliono essere né eroi né martiri, ma cittadini-lavoratori che per impegno e passione civile si dedicano al miglioramento delle condizioni di lavoro e al rispetto delle norme per tutelare al meglio l'integrità fisica e morale dei ferrovieri e dei viaggiatori che sono con noi. Ma alla sola condizione che questo ruolo sia riconosciuto, supportato ed eventualmente tutelato dalle Istituzioni. Se deve essere l'azienda a “cancellarci”con l'umiliazione e l'ansia derivante dalle minacce e dalle ritorsioni, forse sarebbe meno cruento e più onesto farlo per legge con un emendamento che abroghi la figura del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. Sono però convinto che come ferrovieri, se sapremo essere uniti, respingeremo queste violenze e costringeremo la dirigenza a portare più rispetto, per la salute nostra e di chi viaggia con noi, per la Legge e per la dignità di chi lavora e produce ricchezza per tutti.

Dante De Angelis

2 commenti:

safety ha detto...

L'azione sindacale espone chi la fa(seriamente) a ritorsioni.La storia insegna questo;prima le Società di mutuo soccorso,poi le prime Camere del Lavoro,poi pian piano tutta quella grande organizzazione che attualmente conosciamo, conquistata con le lotte dei lavoratori, con l'impegno di molti che, per quell'impegno di solidarietà, di senso della giustizia, per la passione e la voglia di equità e per quell'idea di collettività realizzata soprattutto poi con "il contratto nazionale di lavoro", hanno conosciuto il carcere o peggio ancora sono state vittime del lavoro e per il lavoro.
Oggi,nonostante tante conquiste e tanti diritti riconosciuti, si muore di lavoro a ritmo di circa tre lavoratori al giorno.Perchè?
In molti casi sono lavoratori di piccole o piccolissime aziende dove si trascurano le più elementari misure di protezione;la maggior parte avvengono in cantieri e cantieri edili, generalmente dove gli ispettori sono passati "velocemente" oppure dove le loro "armi" sono state spuntate dalle recenti correzioni al Testo Unico.Generalmente in queste realtà manca la rappresentanza sindacale e dove c'è è ricattabilissima.
Ma quando si viene a sapere che grosse Aziende si "liberano" o intimidiscono i RLS che fanno il proprio dovere e conducono correttamente la loro azione sindacale, ecco che tutti i lavoratori, ma soprattutto le istituzioni e tutte le cariche sindacali devono indignarsi e mostrare la loro solidarietà e il loro sostegno a quei RLS o semplici rappresentanti sindacali che sono attenti alla sicurezza sul luogo di lavoro. Ahimè non succede sempre.

Anonimo ha detto...

jabil di merda sei una vera schifezza .dico solo questo perche' non ho piu' parole per definire una tale banda di fetenti.ci stanno portando alla rovina sti schifosi.