giovedì 16 aprile 2009

Il terremoto amico

Vi segnalo il seguente articolo apparso su Articolo21.info di Samanta Di Persio che vi invito a leggere e ne riporto uno stralcio significativo per i più pigri:

"Ma ormai con la mente più lucida è possibile fare delle riflessioni. Erano tre mesi che convivevamo con uno sciame sismico, un terremoto amico che ci stava avvisando. Nessuno ha detto di preoccuparsi. Nessuno ha fatto dei sopralluoghi per verificare l'esistenza di edifici più pericolosi degli altri. Nessuno si è preoccupato di allestire dei presidi per fronteggiare la prima emergenza, individuare già dove poter ricoverare le persone in casso di necessità. Non era una cosa impossibile: abbiamo tre caserme, quella della finanza molto grande dunque spazio e risorse non mancavano. Invece quella sera eravamo tutti impreparati, nonostante abitassimo in una città a elevato rischio sismico. Eppure la storia avrebbe potuto insegnare. Nel terremoto del 1703, dove L'Aquila fu rasa al suolo, ci furono scosse che durarono per due/tre mesi, poi il 2 febbraio quella più forte che fece quasi tre mila vittime. Dunque è mancata una prevenzione da parte delle autorità preposte e ovviamente qualcuno ha speculato sulla costruzione degli edifici che sicuramente non erano costruiti in base alle norme antisismiche. Sono caduti edifici vecchi e nuovi. Qualcuno dovrà assumersi delle responsabilità. A Modena dal 1975 si è a conoscenza che il massimo della magnitudo potrebbe essere 6, dunque si costruiscono abitazioni che possono sopportare una scossa di tale intensità. Ora a L'Aquila, la popolazione piange: 294 morti, la propria abitazione, i propri ricordi, il lavoro, sull'incertezza del proprio futuro e tutti siamo unanimi nel pensare che potevamo salvare qualche vita."

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