sabato 29 novembre 2008

EHS si può fare

Il giorno 27 Novembre alla Jabil CM di Marcianise si è tenuto un incontro con il comitato EHS (Environment, Health & Safety) alla luce dei recenti avvenimenti nelle aree produttive SMT.
Pertanto in quella sede si è deliberato che:

- nelle aree SMT verranno adottate tutte le misure del caso, per ristabilire una buona qualità dell'aria. Verranno inoltre effettuate settimanalmente manutenzioni delle linee e dei forni (da un eccesso ad un altro: o ci si dimentica di fare la manutenzione e pulizia per anni oppure la si fa tutti i giorni);

- i lavoratori occupati nella movimentazione di carichi saranno sottoposti a sorveglianza medica secondo il protocollo NIOSH (The National Institute for Occupational Safety and Health);

- l'area del Centro Riparazioni verrà sottoposta ad una seconda disinfestazione e verranno installate fotocellule per consentire l'apertura della porta scorrevole all'ingresso (che allo stato attuale è una vera e propria tagliola alta quattro metri e non è dotata di alcuna misura di sicurezza) oltre alla creazione di un vero e proprio passaggio pedonale;

- verranno opportunamente istruiti tutti i lavoratori che dovranno utilizzare un nuovo tipo di avvitatore che, raggiunta la fine corsa, procura un fastidioso contraccolpo;

- verranno effettuati lavori di manutenzione nei bagni (non è mai troppo tardi).

Mai più "Morti bianche"

Roma | 28 novembre 2008

Il termine "Morti bianche" edulcora, sminuisce una vergogna nazionale


Basta morti sul lavoro

Rainews24 ha deciso di abolire il termine "morti bianche" una decisione presa assieme ad Articolo 21.

La decisione è stata presa dopo che ad Articolo 21 sono arrivate molte lettere da mogli, madri ed altri parenti di vittime del lavoro che hanno chiesto esplicitamente di non usare il termine "morti bianche" perché scrivono i familiari senza tanti giri parole: "ci offende e offende la loro memoria".

Il direttore di rainews24, Corradino Mineo, aderisce alla richiesta giunta ad Articolo 21 sottolineando che: "si tratta di un eufemismo che serve solo a sminuire, a edulcorare, a nascondere una vergogna che rappresenta una piaga del paese".

Non c'è nulla di candido
Nel morire in fabbrica, in cantiere, in un campo non ha nulla di "bianco o candido" scrivono su Articolo 21 anzi al contrario c'è qualcosa di colposo o peggio criminoso, sono morti sporche violente. "Delitti commessi da una società che subordina la di dignità del lavoro e dell'uomo al profitto".

(fonte RaiNews24)

giovedì 27 novembre 2008

In & Out o Cambio Mix

Siglato l'accordo sulla mobilita' alla Jabil CM di Marcianise: il percorso di accompagnamento alla pensione interessera' in totale 35 persone. Ovviamente sono previsti una serie di incentivi (che oscillano tra i 9000 ed i 6000 euro per chi aderisce entro Dicembre, che vanno a diminuire per chi aderisce entro Gennaio 2009) per invogliare all'uscita anche i piu' irriducibili, restii a dedicarsi alla famiglia piuttosto che passare giornate intere in una grigia fabbrica.

Contestualmente all'uscita dei colleghi veterani potrebbe configurarsi l'entrata di nuove unita' probabilmente stabilizzando alcuni dei contratti di somministrazione (pare una diecina) ancora in essere in azienda: chissa' quale criterio di preferenza verra' usato questa volta. Si decidera' di favorire l'anzianita' o il clientelismo che da anni impera in azienda? Speriamo che per una volta regni il buon senso.

Vi segnalo inoltre il seguente articolo (che differisce su alcuni punti rispetto al comunicato apparso nelle bacheche aziendali) pubblicato su ildenaro.it, dove uno dei principali attori (infatti i nostri rappresentanti sindacali sono attori, specializzati a recitare una quantita' infinita di ruoli tranne quello di lavoratori produttivi) di questa trattativa ha rilasciato alcune dichiarazioni di circostanza e dove si parla di 56 milioni di euro (ammazza che cifra, ce n'e' di che riempirsi le tasche) che verranno investite nel nostro sito.

Peccato che di piano industriale non se ne parli mai concretamente.
Forse aspettiamo che ce lo regali Babbo Natale?

Dimenticavo: tra le altre cose, sono stati accordati anche quattro giorni di chiusura natalizia (24, 31 Dicembre e 2, 5 Gennaio) salvo referendum di verifica che pare sia diventato di moda ultimamente.

martedì 25 novembre 2008

Aria fresca ma non per tutti

Continuano ancora nella Jabil CM di Marcianise problemi riguardo la qualità ed il ricircolo dell'aria nelle zone produttive dove operano i forni SMT.
Infatti sono sempre più numerosi i lavoratori che si recano nell'infermeria di fabbrica denunciando malesseri dovuti alla qualità dell'aria che si respira nei reparti.

Per ovviare al problema si era deciso di installare cappe aspiranti aggiuntive in prossimità dei forni (ne è stata installata soltanto una per ora) e procedere con una verifica ambientale per valutare l'esposizione dei lavoratori, operanti presso i forni, al rischio chimico.

Le verifiche sembrerebbero essersi concluse il giorno 23 Settembre: peccato che ad oggi non se ne conoscano i risultati (anche i nostri RLS sono allo scuro di tutto....). Ma la cosa più divertente di tutte è che queste verifiche, pare siano state fatte solo in una mattinata e di Lunedi per giunta: vale a dire dopo un fermo linea di due giorni e manutenzione (anche noi abbiamo i furbetti del quartierino), condizioni ideali che anche una sonda antidiluviana avrebbe qualificato come ARIA PURISSIMA DI ALTA QUOTA!

Le questioni di sicurezza sul lavoro, prevenzione e protezione vanno trattate seriamente e non superficialmente cosi come si è abituati a fare (dappertutto) e soprattutto le segnalazioni che vengono fatte dai lavoratori (che stanno applicando la legge) non vanno vissute come un fastidio, come ha ricordato recentemente un RLS in un comunicato nelle bacheche aziendali.

Va bene installare le insegne con il logo dell'azienda o pulirsi i piedi su un bello zerbino maxi con tanto di scritta Jabil oppure leggere le insegne dei nostri partner (LI-TECH e AWELCO) purchè temi importanti quali la SICUREZZA SUL LAVORO non siano messi da parte a favore di queste piccole operazioni di "facciata".

E' di concretezza che abbiamo bisogno, non certo di zerbini nuovi!

Posti a rischio nelle cessioni d'aziende

Riporto integralmente l'articolo "Posti a rischio nelle cessioni d'aziende" pubblicato su l'Avvenire del 24/11/08:

"Posto di lavoro a rischio per i dipendenti coinvolti nella cessione di aziende in cri­si. Un emendamento approvato ieri dal Senato annulla infatti le garanzie di conserva­zione dell'impiego finora previste dalla legge. L'allarme è stato lanciato ieri dal Pd, secondo cui la norma che punta a facilitare l'operazione di cessione di Alitalia alla Cai forse non rag­giungerà l'obiettivo perché Alitalia passerà di mano prima dell'approvazione definitiva. La modifica riguarda il decreto infrastrutture, che si occupa tra l'altro di imprese in amministra­zione straordinaria. Con un emendamento al­l'articolo 3 si stabilisce che «le operazione effet­tuate in attuazione dell'articolo 27 non costi­tuiscono comunque trasferimento di azienda, di ramo e di parti di azienda ai sensi dell'art 2112 del Codice civile». Una norma che secondo un gruppo di senatori pd (tra cui Ichino, Treu, Pas­soni e Nerozzi) rappresenta un «pasticcio» che «sarà sicuramente condannato dalla Corte di Giustizia Ue» ma che intanto avrà «pesanti con­seguenze per i lavoratori». In pratica i dipen­denti di un'azienda in crisi (o di una parte) ce­duta a un nuovo azionista non avranno più il di­ritto a mantenere il posto. Il proprietario su­bentrante potrà riassumerli ma senza alcun ob­bligo.

Nel caso Alitalia i lavoratori finiranno in cassa in­tegrazione prima di essere (in parte) riassunti dalla Cai. «Ma la maggioranza ha paura che la Ue giudichi la discontinuità insufficiente e boc­ci l'operazione– accusa il senatore Passoni –. Co­sì hanno varato una legge per poter dire che non si tratta di cessione di azienda. A meno che con il pretesto di Alitalia non si punti a destruttura­re le garanzie di tutti i lavoratori proprio quan­do con la crisi ci saranno ristrutturazioni gigan­tesche ». Il relatore del provvedimento Angelo Maria Cicolani replica spiegando che c'era l'«e­sigenza di uniformarsi ad una direttiva europea che richiede la discontinuità nei passaggi di as­sunzione dei lavoratori. Se non lo si facesse, il nesso di continuità tra Alitalia e Cai sarebbe con­siderato dalla Ue come un altro aiuto di Stato» . (N.P.)"

domenica 16 novembre 2008

Si allo straordinario

Vincono i SI alla Jabil CM di Marcianise, per quanto riguarda il referendum sullo straordinario chiesto a gran voce dai lavoratori. Su 177 lavoratori aventi diritto al voto, 117 hanno accolto la richiesta dell'azienda di lavorare il sabato (opportunamente remunerati, contrariamente al passato) contro 58 contrari e 2 schede nulle.

Alcuni quotidiani di informazione si sono interessati ai nostri "problemi" riguardo lo straordinario: qualcuno ha marcato l'accento sul fatto che in periodo di crisi del lavoro, si deliberi se lavorare o meno a straordinario, qualcun'altro ne ha approfittato per dare qualche stoccata allo schieramento sindacale avverso ed ancora qualcuno ha smorzato i toni, evidenziando il "clima sereno e di collaborazione".

Si è anche fatto accenno al possibile ampliamento del nostro ventaglio di prodotti forse ad opera della matrigna NSN, entro l'inizio del 2009 (aspetteremo con fiducia l'inizio del nuovo anno che spero vedrà la nascita del piano industriale Jabil che ricordo si diceva già pronto) ed al completamento dell'accorpamento dei due siti di Marcianise e San Marco Evangelista, sempre previsto entro il nuovo anno.

(fonti ilMattino , ilDenaro.it)

domenica 9 novembre 2008

Chi prende la comanda?

Mercoledi 5 Novembre la direzione Jabil CM e la RSU si sono incontrate per approfondire la questione carichi produttivi per il mese di Novembre, premesso il recente incontro presso Confindustria Caserta e la richiesta, da parte di NSN, della produzione di prodotti Microwave (lavorazione che la scorsa estate fu passata ai colleghi di Cassina de'Pecchi).

La direzione aziendale ha manifestato la necessità di ricorrere al lavoro straordinario, per le aree FAB1 e FAB2, per i giorni 8, 15, 22 e 29 secondo quanto previsto dal CCNL (ex art.8 Disciplina Speciale Parte Prima ed ex art.7 Disciplina Speciale Parte Terza). Per quanto riguarda il trattamento economico per i suddetti giorni di comandata al lavoro, sono state previste ulteriori maggiorazioni per i tre turni, rispettivamente del 10%, 15% e 30% (non si era mai vista una cosa simile con la passata gestione Siemens).

Altro argomento dell'incontro è stato lo spostamento del Repair Center che verrà effettuato nei giorni 7, 8 e 9 comportando una fermata collettiva del reparto il giorno 7: il personale interessato potrà essere impiegato in altri reparti oppure su richiesta potranno essere concessi gli istituti contrattuali.

L'azienda si è impegnata con la RSU di fornire entro e non oltre il giorno 6 Novembre il numero dei lavoratori comandati al lavoro e le relative aree di interesse.

Ovviamente a seguito di questo incontro sono seguite le consuete assemblee per informare i lavoratori della ipotesi d'accordo. Le stesse sono state alquanto turbolente ed i lavoratori hanno manifestato la loro contrarietà all'ipotesi d'accorso, chiedendo a gran voce un referendum (per decidere cosa, ancora non è chiaro...).

Quindi l'ipotesi d'accordo non è stata ratificata il giorno stesso rimandando il tutto alla settimana prossima, dopo il referendum.

Tuttavia i carichi produttivi restano e la direzione aziendale, applicando il CCNL, ha comunque comandato i lavoratori per il Sabato 8 che vista la mancata approvazione dell'ipotesi d'accordo, non usufruiranno delle maggiorazioni straordinarie (praticamente "curnuti e mazziati").

E pensare che in passato, nei reparti ci si prendeva a pugni per venire a lavorare il sabato (a riposo compensativo, lo straordinario non esisteva nemmeno) ed il parcheggio era pieno di macchine manco fossimo allo stadio. Adesso che si tratta di fare un sacrificio "retribuito" per soli quattro sabati, si scatena un putiferio in assemblea e nei reparti... com'è strano l'animo umano!

E' lampante che alcuni lavoratori preferiscano il modo in cui mamma Siemens gestiva le relazioni industriali: il Paolino di turno chiamava i suoi fidi servetti e l'azienda si riempiva di lavoratori, (senza alcun comunicato e senza nessun accordo scritto) a gratisé naturalmente!