martedì 26 agosto 2008

Botta e risposta

Oggi le bacheche aziendali si sono insolitamente popolate di cosi tanti comunicati che lo spazio non è bastato per tutti: si è dovuto ricorrere alle pareti, ai distributori automatici, ai rilevatori di presenza e chissà a cos'altro (all'appello credo mancassero i bagni e i locali caldaie) (spero che in futuro si preoccupino di diffondere notizie di ben più alto valore, nella stessa maniera capillare cosi come hanno trattato questa vicenda).

Motivo di tanta febbrile voglia di comunicare, l'accordo per i giorni di chiusura, a detta di alcuni, illegittimo, a tal punto da richiedere alla (rinnovata) direzione della Jabil CM di Marcianise, un'assemblea retribuita per fare il punto della situazione.

Tuttavia la direzione aziendale ha dovuto respingere la richiesta del "Quartetto degli esclusi" (vedi post precedente) per non ottemperanza alle modalità sancite dal CCNL, aggiungendo la sua indisponibilità a corrispondere gli oneri dovuti ai lavoratori che si assentassero per intervenire in assemblea. Uno shock quasi letale per i quattro emarginati, da tempo immemore abituati (chissà per colpa di chi) a fare i propri comodi alle spalle dei lavoratori.

Riportati alla realtà dall'amara verità e rispettosi delle regole, hanno deciso di convocare (altro comunicato) l'assemblea retribuita (insistono imperterriti) per il giorno 28, vale a dire un giorno prima della chiusura.

Inoltre, giusto per chiudere in bellezza e per continuare il teatrino che sta divertendo tutto il comprensorio (ospiti compresi), hanno affisso l'ennesimo comunicato (basta, pietà) attaccando i restanti cinque membri della RSU e la direzione aziendale, accusandoli, in sintesi, di utilizzo strumentale della democrazia a scapito dei lavoratori.

Ma senti da che pulpito viene la predica...

Aggiornamento: i cinque membri della RSU Jabil CM (cioè la maggioranza) hanno risposto alle allusioni degli "esclusi" con un comunicato ribadendo la validità dell'accordo (ripubblicando lo stesso in bacheca come avevano già fatto), ammondendoli del comportamento pretestuoso che hanno tenuto ed infine facendo notare loro che non hanno i requisiti (o numeri se preferite) per chiedere un'assemblea (retribuita per giunta).
Spero che la direzione aziendale non voglia acconsentire ad una pagliacciata simile (venendo meno a quanto sancito dal CCNL) che non farebbe altro che gettare nel caos l'azienda e che si decida una volta per tutte ad ammonire severamente simili comportamenti che nuociono all'immagine di un'azienda degna di questo nome.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Questo teatrino che i sommi sacerdoti hanno messo su è la cosa più ridicola che abbia mai visto. Parlano di democrazia e si ergono a salvatori della patria, dimenticando le loro vergogne.
Andate a nascondervi buffoni e pensate a dare il buon esempio invece di stare le giornate intere senza far niente mentre tutti gli altri si spaccano la schiena.
Una volta tanto, fate una cosa coerente: dimettetevi! Il vostro tempo è finito ormai!

Anonimo ha detto...

Guarda che razza di persone ci devono rappresentare: che schifo.
Jabil, mandateli a casa con meno di sei mensilità e trattenetevi il TFR come indennizzo per le figure di m...a

Anonimo ha detto...

Oggi L'Azienda ha respinto di nuovo l'assemblea..........e ha passato la palla ai Sindacati Provinciali....per far rientrare questa pagliacciata.........ed ecco la guerra tra poveri.....spaccatura......che io già prevedevo.........mi sa che forse dobbiamo andare di nuovo alle urne?.....Bo vedremo come proseguirà il teatrino.......to be continued.......La Soap Opera"Un Posto nel sindacato".