martedì 26 maggio 2009

Annalisa Melandri per Dante De Angelis

Vi riporto la lettera di Annalisa Melandri per un gruppo di viaggiatori delle Ferrovie dello Stato di Roma Trastevere. Spero che le carrozze dei nostri treni si popolino di migliaia di volantini di questa lettera.

Il licenziamento di Dante De Angelis non può essere un problema esclusivamente di chi sta scioperando per farlo riassumere, i ferrovieri e il sindacato di base, ma deve interessare tutti coloro che del treno ne fanno un mezzo di trasporto importante. Vi chiediamo pertanto di partecipare a questa protesta per la giustizia e la sicurezza di tutti i viaggiatori, diffondendo quanto più possibile questo volantino e inviandolo agli indirizzi indicati. La richiesta è rivolta soprattutto ai pendolari che possono riprodurlo e lasciarlo in giro sulle panchine delle stazioni, nei bar e “casualmente” dimenticarne qualcuno sui sedili dei treni.(A.M)

Spett.le Direzione
Trenitalia Spa
Ferrovie
dello Stato S.p.a.
Piazza della Croce Rossa, 1 - 00161 Roma
rapporticlienti@trenitalia.it

Roma, maggio 2009

Siamo donne e uomini che utilizzano con convinzione il treno per gli spostamenti interurbani.
Il treno da sempre è considerato, a ragione, un mezzo di trasporto poco inquinante, compatibile con l'ambiente e sicuro. Più sicuro degli altri mezzi di trasporto; ciò è quanto emerge infatti dalla storia del trasporto su rotaia. Noi, viaggiatori e cittadini di questo paese, desideriamo che il treno continui a mantenere queste sue caratteristiche.

I lavoratori delle ferrovie, sappiamo, stanno facendo di tutto perché il treno mantenga e migliori queste sue prerogative, soprattutto, per quanto attiene alla loro attività, la SICUREZZA. Sappiamo che, grazie alle loro lotte sindacali, i ferrovieri hanno raggiunto importanti innovazioni a vantaggio della sicurezza, una delle più significative è stata l'aver conquistato il “Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza” (Rls), come espressione della sorveglianza e verifica degli stessi lavoratori al buon funzionamento delle macchine e delle procedure. Noi viaggiatori ci sentiamo sicuri, in un certo senso protetti, sapendo che chi produce il trasporto ferroviario, allo stesso tempo vigila con attenzione per tutelare la salute e l'incolumità di chi lavora e chi viaggia.

Ci è sembrata questa conquista un gran passo avanti di civiltà, purché il “Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza” (Rls), operi nel rispetto della verità.

Invece... un giorno veniamo a sapere che uno di questi “Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza”, uno dei più attivi e attenti, svolgendo il proprio lavoro di macchinista (quello che conduce il treno) e discutendo con i suoi compagni di lavoro, si era accorto di alcune anomalie che potevano compromettere la sicurezza di chi lavora e di chi viaggia e -giustamente- l'ha prontamente segnalato all'Azienda Trenitalia. Si poteva pensare che questo macchinista fosse stato proposto per un premio, così sarebbe successo in un paese civile, così doveva accadere in un paese democratico... invece... è stato licenziato! Si chiama Dante De Angelis.

Sembra un racconto dell'orrore, o forse del terrore. Terrore e intimidazione con cui i dirigenti di Trenitalia cercano di ridurre al silenzio i ferrovieri, con la minaccia di licenziamento, mettendo a repentaglio la loro e la nostra sicurezza.Ma ancor più preoccupante ci sembra la motivazione del licenziamento: "è venuto definitivamente meno il rapporto di fiducia". Con queste parole Trenitalia ha licenziato Dante De Angelis.

Noi viaggiatori vorremmo, anzi, esigiamo, di poter avere fiducia nella correttezza dei dirigenti di Trenitalia quando è in gioco la salvaguardia dell'incolumità di chi lavora e chi viaggia. Non riusciamo a comprendere quale altra fiducia la dirigenza di Trenitalia pretenda dai ferrovieri. O forse confonde fiducia con omertà? Da quel 15 agosto del 2008, giorno in cui il ferroviere macchinista e Rls Dante De Angelis è stato licenziato per aver detto la verità su alcuni pericoli incombenti, (poi puntualmente verificatisi), noi viaggiatori sui treni italiani NON CI SENTIAMO PIU' SICURI.

E non ci sentiremo sicuri, né cittadini di un paese civile, fino a quando Dante De Angelis non verrà reintegrato in servizio e finché non venga sanzionata l'attività antisindacale di Trenitalia lesiva dell'incolumità di chi lavora e di chi viaggia.

Il nostro auspicio, che è anche una precisa richiesta, è che l'Amministratore delegato di Trenitalia Spa Mauro Moretti e tutta la dirigenza facciano un sostanziale passo indietro e riconoscano il proprio errore.

Annalisa Melandri
per un gruppo di viaggiatori delle Ferrovie di Roma Trastevere
www.annalisamelandri.it

2 commenti:

safety ha detto...

Essere licenziati per aver fatto il proprio dovere di cittadino- lavoratore-rappresentante sindacale-RLS è un fatto indecente,e trova cittadinanza solo in un paese nel quale tanti suoi cittadini sono distratti da ciò di cui ormai si nutrono e cioè

gossip,casting,veline,cantanti,tronisti etc.etc.

qualunquismo,propaganda,antipolitica,etc.etc.

In un altro paese Dante De Angelis non sarebbe stato licenziato e non sarebbe stato "oscurato" il suo caso dalla stampa e dalla tv, soprattutto alla luce del fatto che il pericolo che lui aveva intuito e segnalato ai vertici delle FS si sia poi effettivamente manifestato in almeno due occasioni. In un altro paese sarebbe stato non solo riassunto ma decorato. In un altro paese....
In questo paese il governo si sta apprestando a varare un decreto correttivo del Testo Unico 81/08 tale da stravolgerlo completamente, scaricando per esempio, in caso di infortunio, le maggiori sanzioni sui livelli più bassi della struttura di comando o addirittura sui semplici caposquadra o lavoratori assolvendo i vertici delle Aziende, e cioè quelli che decidono, da qualsiasi responsabilità.

Devil ha detto...

Questo tipo di notizie non ti fannno sentire fiero di essere italiano. E solo in Italia poteva succedere una cosa simile: i malfattori al governo e la gente onesta licenziata.
Mi fa piacere che se ne parli almeno in questo piccolo spazio, anche se in pochi ne discutono.
Questo della sicurezza sul lavoro, nonostante le morti tragiche che ci sono state, viene continuamente preso sotto gamba, anche da noi.
Hanno improvvisato questi piccoli corsi sulla sicurezza, però la pratica lascia molto a desiderare: un esempio su tutti, fa un caldo terribile e non si decidono a montare i condizionatori che stanno fuori ai capannoni da mesi, alle intemperie. E questa è la cosa più stupida.
Oppure vogliamo parlare delle diffide che tre nostri RSU si sono presi perchè hanno transennato un corridoio dove c'erano carichi sporgenti?
Molti non lo sanno, ma i tre prima di procedere hanno aspettato mesi e l'azienda in quei mesi non ha fatto nulla!
Ma ci deve sempre scappare il morto perchè qualcuno faccia qualcosa o possiamo prevenire le cose?
Restate incollati alla TV che vi fa bene!