mercoledì 28 maggio 2008

Chiudiamo la cassa

Il 6 Giugno termina la procedura di Cassa Integrazione Ordinaria per i nostri colleghi della Jabil Circuit di Mapello (e speriamo vivamente che non si aprano più percorsi simili)(vediamo di tirare fuori gli attributi ed un piano industriale reale senza ricorrere a questi mezzucci da quattro soldi).

Inoltre risulta momentaneamente congelato il progetto di migrazione con accorpamento per i lavoratori di Mapello (lottare non è mai inutile): nel frattempo l'azienda si è impegnata a trovare un sito alternativo "a metà strada" tra Cassina e Mapello (magari è la buona occasione per gettare le basi per il polo dell'elettronica...) per limitare i danni derivanti dal disagio chilometrico. Quando si dice che la verità sta nel mezzo!

Prevista per i prossimi giorni una riunione RSU e Jabil Circuit Mapello, dove si spera verranno fuori notizie ancor più confortanti di queste.

Approfitto per segnalarvi quest'articolo del Financial Times che parla dei problemucci che sta attraversando la matrigna Siemens e le conseguenze delle sue azioni sul mercato italiano.
(fonte Jabilbergamo)

martedì 27 maggio 2008

Sotto a chi tocca

Stamane nello stabilimento della controllata Jabil CM di Marcianise, le bacheche aziendali si sono popolate di comunicati sindacali in risposta ad un comunicato da parte dei lavoratori interinali interessati dalle cinquanta assunzioni.

Nel comunicato i lavoratori in forze al sito marcianisano con contratto di somministrazione, esternavano i loro dubbi riguardo al rispetto del criterio di selezione del personale da assumere.

Infatti insistenti ed incontrollate voci di corridoio asseriscono che per i primi 20 (che hanno firmato oggi il contratto) è stato applicato il criterio siglato nell'accordo tra RSU ed azienda ma per tutti gli altri, bando alla "carta che canta", si procederà con le spartizioni delle poltrone e dei favori in ricordo dei bei vecchi tempi, tanto cari ai sommi sacerdoti e causa del nostro declino.

Le rappresentanze sindacali non hanno gradito questa mancanza di fiducia nei loro riguardi (chissà perchè) (forse per via del mancato trasporto o di altre irregolarità mai denunciate e sanate?) ed hanno replicato con una sfilza di comunicati nei quali si impegnano a vigilare affinchè l'accordo venga rispettato.

Colleghi, amici, adesso possiamo dormire tra due guanciali!

lunedì 26 maggio 2008

Vuoti (in)colmabili

Nelle bacheche aziendali della Jabil CM di Marcianise faceva bella mostra di sé, un comunicato che convocava gli RLS per discutere della situazione "re-layout" del sito marcianisano.
E' infatti in corso, una razionalizzazione di alcune aree del sito per migliorare produttività ed efficienza delle lavorazioni dell'azienda. Da questa operazione, la RSU Jabil CM opina che se ne ricaverebbero spazi da "riempire" in futuro con non si sa cosa (o chi).
Pertanto la RSU ha espresso la necessità di avere quanto prima un incontro territoriale per chiarire lo scenario futuro della nostra azienda, alla luce di alcune informazioni che vedrebbero il dirottamento di alcune lavorazioni presso altri siti (o viceversa).
Fino ad allora la RSU Jabil CM contrasterà fortemente questi spostamenti ingiustificati e si attiverà presso le strutture provinciali per convocare l'azienda presso la sede casertana di Confindustria, affinchè in quella sede vengano chiariti i punti di cui sopra.

Tra le altre cose, ha fatto la sua apparizione nelle bacheche aziendali, un comunicato da parte dei lavoratori turnisti all'azienda riguardo la questione turni 3x8. Il comunicato è apparso nettamente in contraddizione con le manifestazioni di dissenso all'ipotesi d'accordo della scorsa settimana.
Sta di fatto che a distanza di poche ore dall'affisione il comunicato è scomparso senza lasciare traccia di sé probabilmente perchè espressione di una minoranza e non certo frutto di un'assemblea tra i lavoratori interessati.

P.S. Piccola curiosità: il Documento di Valutazione dei Rischi è stato poi redatto e presentato agli RLS o dobbiamo attenderlo insieme con il piano industriale (che doveva essere già pronto)????

martedì 20 maggio 2008

In nome del popolo sovrano

Dopo giorni di riunioni ed ipotesi stilate frettolosamente, oggi nel sito marcianisano della Jabil i lavoratori si sono riuniti in assemblea. Oggetto dell'assemblea la recente ipotesi d'accordo per le turnazioni, siglata e quindi dichiarata accettabile dalla RSU Jabil CM, ma pur sempre un'ipotesi che va ratificata dal popolo sovrano.

L'assemblea attenta ha ascoltato l'enucleazione dei punti salienti dell'ipotesi d'accordo che prevedeva turnazioni da otto ore, rinunciando alla riduzione oraria conquistata nel lontano 1996, per cinque giorni lavorativi (sabato escluso) e non ultima, l'indennità chilometrica per i lavoratori con contratto di somministrazione. Non restava che decidere insieme ai lavoratori se tenere la mensa all'interno dei turni e decidere che turno doveva lavorare mezz'ora in più degli altri.

I dettagli non sono stati discussi poichè l'assemblea sovrana ha decretato inaccettabili e superflue le turnazioni volute dall'azienda poichè in passato lo stabilimento di Marcianise è riuscito a far fronte a questi ed altri carichi di lavoro. L'assemblea ha ritenuto doveroso puntualizzare alla delegazione RSU che l'indennità chilomentrica avrebbe dovuto essere da tempo corrisposta ai lavoratori interinali e non bisognava certo attendere l'ipotesi di accordo per regolarizzare le cose (troppi scheletri nascosti???).

La delegazione RSU seppur preparata al diniego dei lavoratori, ha ribadito più di una volta le responsabilità di una simile decisione, nella speranza che i lavoratori impauriti dallo spettro della CIG prematura facessero marcia indietro. Puerile tentativo di terrorismo psicologico che è stato miseramente ridicolizzato da interventi al microfono e da posto.

Vista la testardaggine ingiustificata dei lavoratori, la delegazione RSU propone un referendum per mettere ai voti la questione turni. Reduci dalle passate votazioni per l'accordo ladro del 6x6, voluto fortemente da azienda ed RSU (scorsa, di cui 2/3 nuovamente in carica), i lavoratori hanno avuto la trasparente e democratica idea di votare subito a carte scoperte: i favorevoli all'ipotesi schierati da un lato, i contrari dall'altro. Se invece che in mensa fossimo stati su una nave, ci saremmo ribaltati tutti visto il peso eccessivo dal lato dei NON FAVOREVOLI.

Amaramente la RSU ha preso atto della decisione, ricordando per l'ennesima volta la piena responsabilità della decisione.
Sarebbe bello avere, una volta tanto, la soddisfazione di aver deciso qualcosa!

Il rovescio della medaglia

La detassazione degli straordinari pare sia diventata la ricetta del sicuro successo e della stabilità economica dei lavoratori italiani. L'argomento è stato tirato in ballo anche nel nostro piccolo mondo per farci ingoiare medicine dal sapore un pò amaro, come la recente ipotesi d'accordo per le turnazioni.
Ebbene, come sempre in questi casi, c'è sempre il rovescio della medaglia o se preferite un punto d'osservazione che non viene preso in esame.
Di seguito la trascrizione di un articolo del blog LavoroeSalute segnalatomi da Marco Bazzoni:

Detassazione straordinari ?

Meno occupazione e più infortuni

in cambio di qualche euro in piu’

Dopodomani, mercoledì 21 il governo Berlusconi in mezzo ai rifiuti di Napoli che tanto bene hanno fatto alla sua propoganzda elettorale, ci regalerà la detassazione del lavoro straordinario, obiettivo, ovviamente non dichiarato, l’aumento degli infortuni sul lavoro nelle fabbriche e nei cantieri, e negli ospedali dallo stress degli operatori forti ricadute negative sulla salute dei malati. Mentre l’obiettivo dichiarato è quello di infilare nelle tasche dei lavoratori qualche euro e permettere agli imprenditori di aumentare ancora gli indegni profitti, già oggi alle stelle, e ai manager della sanità di ricevere ulteriori attestati, in euri, per il mantenimento degli standard di assistenza con sempre minor personale. Che importa al governo sapere che una politica economica basata sugli straordinari diminuisce ulteriormente il tasso di occupazione - ogni 6/7 ore circa di straordinario al giorno c’è un posto di lavoro in meno in Italia - e aumenta in maniera esponenziale ma certa il numero di infortuni e morti, come dimostrano numerosi studi e come si è visto nel rogo dei 7 operai della Thyssenkrupp a Torino, costretti dal bisogno a turni di 12 ore. Ma la domanda che mi pongo è: in questo paese quale virus ha imbruttito a tal punto la classe operaia da farla cadere in questo stato di prostrazione, sudditanza psicologica e di accattonaggio?

Franco Cilenti

sabato 17 maggio 2008

Cronache dal futuro

Settembre 2008 - Lo spettro della Cassa Integrazione fa nuovamente la sua comparsa in una delle aziende manifatturiere TLC del casertano. Questa volta il poltergeist si è abbatutto sulla Jabil CM di Marcianise che nel novembre del 2007 acquisì tramite cessione di ramo d'azienda, lo stabilimento della fù Nokia Siemens Networks.
Anche a quei tempi ci occupammo della questione NSN - Jabil e come sempre in questi casi, questa cessione di ramo d'azienda non fu vista di buon occhio dai lavoratori che si barricarono davanti ai cancelli dello stabilimento, impedendo per alcuni giorni anche l'insediamento della nuova azienda. Ricordo che l'ostilità di quel periodo fu molto contestata dalla dirigenza e da alcuni lavoratori, per non parlare dell'amministratore delegato. Magari si era saputo in giro che delle quattro aziende della Jabil, due praticavano la cassa integrazione.
Comunque, nonostante le ostilità, la Jabil prese possesso dello stabilimento e dopo numerosi rinvii al Ministero dello Sviluppo Economico venne siglato un protocollo d'intesa dove, tra le altre cose, la Nokia Siemens Networks si impegnava a garantire alla neonata Jabil CM quattro anni di commesse. Ma dopo i recenti avvenimenti viene a tutti il dubbio che in realtà si parlò di mesi.
Tuttavia, quattro mesi fa, l'azienda dichiarava un picco di lavoro fortissimo che avrebbe costretto i lavoratori a sudare in fabbrica anche d'estate e pure di notte! Già, perchè per portare a termine la missione produttiva l'azienda pretese dai lavoratori di Marcianise l'ennesimo sforzo: rinunciare alla riduzione oraria e praticare la turnazione 3x8.
A malincuore e con molte perplessità i lavoratori di Marcianise acconsentirono al patto credendo che in cambio avrebbero avuto la stabilità lavorativa tanto agognata. Purtroppo furono ingannati, perchè il loro sacrificio fu scambiato per un segno di debolezza e senza volerlo gettarono le basi per gli avvenimenti attuali.
Infatti, mentre i lavoratori di Marcianise sgobbavano per il 3x8, aiutati dai cinquanta lavoratori neo assunti verso la fine di Maggio scorso, la struttura della fabbrica si preparava ad accogliere i lavoratori della Jabil Circuit di San Marco Evangelista, da due anni in cassa integrazione per ristrutturazione aziendale. Intere aree sgombrate, sotto il naso dei lavoratori e dei sindacati, con la scusa di fare spazio, preparate ad accogliere lavoratori ed impianti produttivi di San Marco Evangelista.
A questo punto il disegno diventa chiaro anche se è troppo tardi: con la scusa del picco di lavoro le turnazioni di Marcianise e San Marco furono unificate; con la scusa di fare spazio i due stabilimenti furono accorpati (un bel risparmio); il prodotto Siemens ormai in calo ebbe il suo ultimo momento di gloria; ora non resta che prendersi la meritata cassa integrazione alla faccia dei lavoratori e dei sindacati fino ad allora ciechi (per forza).
E cosi la Jabil entra a far parte con onore del vasto firmamento delle azienducce da quattro soldi che dichiarano di voler investire nel territorio ma poi si ingrassano con le sovvenzioni statali.

Stacchiamo la spina

Continuano le agitazioni all'interno del comprensorio della Jabil CM di Marcianise.
Questa volta ad essere in agitazione sono i lavoratori della BLG Logistics, società che gestisce il magazzino per conto della multinazionale americana.
Da tempo, suddetta azienda logistica, chiedeva ai lavoratori sforzi massacranti per coprire nella stessa giornata due turni di lavoro avendo solo poche ore per riposarsi. Addirittura, come viene riportato in un recente comunicato sindacale della RSU BLG Logistics, i lavoratori andavano a riposare qualche ora nello spogliatoio.
Finalmente dopo parecchio silenzio ed accondiscendenza, ieri la RSU BLG Logistics si è decisa a dire basta a questo stato (penoso) di cose ed ha proclamato il blocco degli straordinari e delle "prestazioni massacranti".

Costringere un lavoratore a sgobbare per più di otto ore, non può fare a meno di riportarmi alla mente la tragedia della ThyssenKrupp di Torino. Certo in un magazzino non si ha a che fare con colate di acciaio, si movimenta materiale. Materiale che a volte viene movimentato a mano, altre volte con l'ausilio di carrelli elevatori.
Basta un niente, una piccola disattenzione, una manovra errata e può accadere l'inevitabile.
Ed allora di chi sarà la colpa?
Del lavoratore che doveva dire NO e non cedere al ricatto che le aziende amano tanto fare?
Dei sindacati che hanno fatto finta di niente, perchè non vale la pena inimicarsi la dirigenza?
O forse la colpa è del carrello elevatore che non ha controllato la sua potenza schiacciando un operaio?

giovedì 15 maggio 2008

Incomprensioni inaspettate

Sono giorni ormai che la RSU della Jabil CM di Marcianise ed il direttivo aziendale si confrontano su tavoli di discussione incandescenti.
Motivo di tanto "calore" è la necessità da parte dell'azienda di fare ricorso alla turnazione 3x8 per far fronte al carico di lavoro contingente.

A Marcianise, si sà, il lavoro non ha mai spaventato nessuno, anzi in più di un'occasione i lavoratori hanno dimostrato buona volontà e spirito di sacrificio.
Non di meno, anche questa volta, i sindacati avevano dimostrato alla direzione aziendale la volontà dei lavoratori a praticare la turnazione "necessaria", rinunciando temporaneamente all'accordo di riduzione oraria costato sudore e sangue alla generazione precedente.

Nel pomeriggio però è trapelata la notizia che nonostante i buoni propositi qualcosa è andato storto, vanificando sforzi ed aperture finora sostenuti.

A questo punto viene da chiedersi, cosa può essere successo di tanto grave per buttare al vento giorni di trattative. Sono sicuro che presto verrà fatta luce su questo mistero.

mercoledì 14 maggio 2008

Siamo tutti Marco Travaglio

La storia inevitabilmente si ripete ed io non ci sto più.
Un incredibile putiferio si sta scatenando dopo la trasmissione "Che tempo che fa" di sabato scorso 10 Maggio 2008 che vedeva ospite Marco Travaglio (nella barra dei video a sinistra potete rivedere la puntata) noto giornalista ed esperto di cronaca giudiziaria nonchè autore di molti libri. Ebbene nella trasmissione in questione il nostro Marco Travaglio cita alcuni fulgidi esempi di "onestà" ed "integrità morale" presenti nel nostro Parlamento, tra cui il neo presidente del Senato, Renato Schifani, il quale può vantare nel suo passato amicizie come Nino Mandalà e Benny D'Agostino. Anche se più che di amicizie, in realtà si trattava di rapporti ben più stretti, visto che erano soci in affari.

Ovviamente dopo le dichiarazioni del giornalista che ricordo sono verità emerse da pubbliche sentenze, ecco che sono partite le vere macchinazioni, non come accenna Fabio Fazio scusandosi pubblicamente nella trasmissione seguente.

Nel caso non aveste seguito la vicenda che è molto grave perchè ancora una volta mina la libertà di stampa e di espressione in Italia (ve lo ricordate il diktat bulgaro di Berlusconi e la cacciata di Santoro, Biagi e Luttazzi? Se non ne sapete niente cercate su Wikipedia) ecco alcuni link che vi possono aiutare a ripercorrere la storia, prima che venga sovvertita dalla valanga di false informazioni diramate dagli altri organi di informazione:

Voglio scendere - Contro Travaglio un'azione bipartisan (Dario Fo)
Voglio scendere - Il silenzio di Schifani (Pino Corrias)
Voglio scendere - Schifani Story (Marco Travaglio)
Articolo 21 - E come se fossi tornata a sei anni fa... - Bice Biagi

Interventi audio (in streaming):
Dario Fo
Carlo Lucarelli

Interventi video (in streming):
Sabina Guzzanti


lunedì 12 maggio 2008

Sogea pronti allo sciopero

Il fantasma della mobilità collettiva continua ad aleggiare sulle teste dei 19 lavoratori della ditta Sogea s.p.a. impiegati presso la warehouse della Jabil CM di Marcianise, gestita dalla BLG Logistics.
Infatti a tutt'oggi, con il contratto in scadenza il giorno 14 Giugno 2008, ancora tutto tace.
Pertanto la RSA ed i lavoratori della Sogea s.p.a. hanno proclamato lo stato di agitazione con conseguente sciopero a tempo indeterminato con presidio ai cancelli (nei prossimi giorni), fino a quando la BLG Logistics non si pronuncerà in merito alla continuità dell'appalto in essere.

Incidenti sul lavoro: imprenditore condannato

Dovrà scontare 1 anno di carcere e pagare circa 255 mila euro, l'imprenditore di Gera Lario Miro Spelzini, che nel marzo del 2002 ha abbandonato, sul ciglio di una strada presso Nuovo Olono, Abdessalem Slassi, operaio marocchino irregolare, rimasto gravemente infortunato a seguito di un incidente sul lavoro verificatosi presso un capannone di Villatico di Colico.



Si è concluso repentinamente e inaspettatamente persino per gli stessi legali, il processo riguardante uno degli incidenti sul lavoro più emblematici degli ultimi anni, oggetto persino di dibattiti e trasmissioni televisive, l'ultima solo pochi giorni fa ad opera di Giovanni Minoli. Dovrà scontare 1 anno di carcere e pagare una provvisionale di circa 255 mila euro, l'imprenditore di Gera Lario Miro Spelzini, 33 anni, che nel marzo del 2002 insieme al padre Donato, recentemente deceduto, ha abbandonato, sul ciglio di una strada presso Nuovo Olono, Abdessalem Slassi, operaio marocchino irregolare, rimasto gravemente infortunato a seguito di un incidente sul lavoro verificatosi presso un capannone di Villatico di Colico. Questo quanto deciso dal giudice Massimiliano Magliacani, al termine di un udienza che avrebbe dovuto registrare l'ennesima sfilata di testi.

Invece, così non è stato perché, contrariamente ai pronostici che ipotizzavano una strategia difensiva volta ad avvicinare con il rinviarsi delle udienze il termine di prescrizione del reato, gli avvocati di Spelzini, Fumagalli e Sartori del foro di Lecco, hanno rinunciato all'audizione di 3 testi. Piacevolmente sorpreso l'avvocato Luca Musso di Lecco, difensore di parte civile per Slassi e per i sindacati Fillea Cgil Lecco, Feneal Uil Lecco e Fillea Cgil Lombardia, che ha anch'egli rinunciato ad ascoltare i tre testimoni. A deporre dunque in aula solo due testi: per l'accusa l'allora tecnico per la prevenzione degli incidenti sul lavoro dell'ASL, Elda P., e per la parte civile il consulente medico legale Giorgio L.

La prima ha raccontato del suo intervento a seguito dell'infortunio, che vide Abdessalem, intento ad effettuare la rimozione di alcune lastre di eternit dal tetto della struttura, sfondare con il suo peso una delle lastre di copertura, precipitando di circa 5 metri prima di stramazzare al suolo. La dottoressa, come molti prima di lei, ha spiegato come fosse evidente lo squarcio sul tetto della struttura, e come fosse altrettanto ovvio e maldestro il tentativo di nasconderlo con una lastra dello stesso materiale, modificando lo stato dei luoghi successivi all'incidente, anche installando alcuni ponteggi al di sotto del punto di caduta, dissimulando così la reale dinamica dei fatti, e tentando di indurre tecnici e forze dell'ordine che alcune precauzioni fossero state prese in termini di sicurezza. Fossero davvero stati lì al momento della caduta, ha in ogni caso spiegato Elda P., i ponteggi non sarebbero stati una misura di sicurezza adeguata per limitare la caduta, sarebbero state invece necessarie delle cinture di protezione. La dott.sa ha inoltre spiegato come l'infortunato, da successive verifiche, non risultasse "a libri", e di come si stesse operando senza alcuna precauzione alla rimozione dell'amianto.

Ha riferito invece circa il decorso medico di Slassi, il dott. Giorgio L., medico legale presso l'ospedale di Como. Il perito ha parlato ai magistrati, ancora una volta, delle gravissime condizioni in cui l'uomo versava a seguito della caduta dal tetto, delle molteplici fratture riportate, e dell'operazione d'urgenza eseguita presso l'ospedale di Gravedona che gli permise sì di salvarsi, ma che lo costrinse in coma vegetativo per due mesi. Traumi di cui ancora oggi porta gli evidenti segni, sul fisico, sulle ormai ridotte capacità di movimento e di favella, che hanno portato l'INAIL a riconoscergli un'invalidità permanente del 60%. Conclusa la testimonianza, si è immediatamente passati alla discussione, senza ulteriori rinvii.

Il PM odierno, dott.sa Clerici, ha considerato provate le lesioni gravi e le inadempienze in termini di sicurezza dei lavori eseguiti per conto degli Spelzini presso il capannone, chiedendo per Miro la condanna a 6 mesi di carcere. Duro l'avvocato Musso, che ha chiesto la condanna penale dell'imputato per lesioni gravissime, per la violazione plurima delle norme sulla sicurezza, e per la condotta successiva al fatto, in particolare il tentativo di dissimulare l'infortunio, trasportando lo Slassi lontano dal capannone, e la tentata corruzione dell'infortunato, con l'offerta di un permesso di soggiorno, affinché egli non svelasse quanto realmente accaduto. Per il danno biologico e morale, l'avv. Musso ha chiesto una provvisionale complessiva di 558 mila euro circa per Slassi e di 2 mila euro per i sindacati che l'hanno assistito. I legali Fumagalli e Sartori, difensori dell'imputato, hanno puntato la loro tesi sulla non dimostrata posizione di direttore dei lavori, e quindi di responsabile della sicurezza, di Miro. Egli sarebbe stato solo un coordinatore degli operai, per conto dell'ormai defunto padre, a cui sarebbe ascrivibile la responsabilità di quanto accaduto. Per quanto riguarda i risarcimenti, gli avvocati hanno definito non concepibile la costituzione parte civile dei sindacati, e hanno giudicato come già risarciti dall'INAIL i danni biologici ed esistenziali.

Posizione non sposata dal dott. Magliacani, che ha condannato Miro Spelzini ad un anno di carcere, al pagamento delle spese processuali, e a 249.152 euro di provvisionale ad Abdessalem Slassi, nonché a 2600 euro in favore dei di Fillea Cgil, Feneal Uil Lecco e Fillea Cgil Lombardia, e ad altri 2500 di spese legali per la costituzione di parte civile.
Estremamente soddisfatto della sentenza Slassi, che pur non comprendendo a fondo l'intera sentenza, al termine dell'udienza sfoggiava un raggiante sorriso. Altrettanto soddisfatto il Segretario generale della Fillea Cgil Lecco, Massimo Cannella. "E' un processo durato ben 6 anni - ha spiegato -, siamo molto soddisfatti, nonostante le lungaggini e il tortuoso percorso che ha avuto la vicenda, la conclusione rende dignità e giusta chiarezza alla vicenda. E' stato individuato chi ha causato danni gravissimi a un lavoratore giunto qui per lavorare a due euro l'ora, senza formazione e protezioni. Si è trattato di un infortunio gravissimo, ci sono voluti 6 anni per veder riconosciuta la verità. Un nodo rimane però scoperto, non è possibile attendere tutto questo tempo per una causa sul lavoro. Riteniamo che oggi le normative sulle morti bianche ci siano, ma i problemi riguardano la loro applicazione e le lungaggini dei processi. Se non avesse avuto alle spalle organizzazioni sindacali che la sostenevano, la vicenda di Slassi sarebbe passata sotto silenzio".

I 2600 euro accordati dal giudice ai sindacati sono solo un riconoscimento simbolico. "Per noi è una sentenza pilota - prosegue Massimo Cannella -, abbiamo dovuto lottare molto per farci riconoscere come parte civile nel 2002, mentre ora è normale".

Non si conclude qui la querelle giudiziaria per Miro Spelzini. Per il prossimo 17 giugno è fissata l'udienza che lo vede imputato presso il Tribunale di Sondrio, sede di Morbegno, per quanto riguarda la simulazione di reato susseguente al trasporto dello Slassi a Nuovo Olono a seguito dell'infortunio.

(autore Marco Bazzoni, operaio metalmeccanico e rappresentante dei lavoratori per la sicurezza)

sabato 10 maggio 2008

Addio Febo

Ho appreso da una email giunta in redazione, della scomparsa di un nostro collega di Cassina de'Pecchi, Febo Sauro.
Ci uniamo al dolore dei familiari e dei colleghi tutti.

mercoledì 7 maggio 2008

Riassumete Andrea Pianeta

Di seguito leggerete la storia di Andrea Pianeta, lavoratore autoferrotranviere e delegato sindacale dell'ATM di Milano, licenziato in tronco per aver espresso il proprio punto di vista sulle misure di sicurezza della metropolitana. Come se non bastasse è stato anche querelato per "allarmismo ingiustificato".

Dopo tre anni di indagini, le accuse di Andrea sono state ritenute fondate e la querela è stata archiviata ma il licenziamento di Andrea è stato immediato.
Andrea Pianeta è senza lavoro e senza casa e l'intera vicenda ha minato il suo stato di salute.
Dobbiamo tutti dire grazie ad Andrea Pianeta e mobilitarci per riportarlo al lavoro! Firmiamo!

Dall'Assemblea Nazionale dei Ferrovieri
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Appello per la riassunzione di Andrea Pianeta
Per sottoscrivere l'appello, clicca qui!


Andrea Pianeta, lavoratore autoferrotranviere e delegato sindacale (RSA) dell’ATM di Milano, è stato licenziato per rappresaglia dal datore di lavoro per aver espresso il proprio punto di vista sulle misure di sicurezza della metropolitana.

Le tragedie recenti di Torino e di Molfetta hanno portato sotto la luce dei riflettori lo stillicidio quotidiano di vittime e di infortuni sul lavoro che si verifica in questo nostro Paese, evidenziando ancora una volta le gravi carenze in materia di sicurezza, il non rispetto delle leggi e la mancanza di controlli frequenti ed efficaci.

Andrea Pianeta è stato licenziato dall'ATM, perchè all’indomani dell’attentato dell’11/9/2001 alle Torri gemelle di New York e nella martellante campagna di “emergenza terrorismo”, ha osato evidenziare - prima ai suoi superiori, poi attraverso gli organi di stampa all’opinione pubblica - i buchi organizzativi che potevano lasciare spazio a un alto rischio di attentati in metropolitana.

Per aver fatto questo, Pianeta oltre che licenziato è stato pure querelato perché secondo l'Azienda avrebbe sollevato “allarmismo ingiustificato” !
L'11 marzo 2004, ossia 13 giorni dopo “l'articolo denuncia” apparso sul quotidiano “il Giorno”, i timori e le denunce esternate si concretizzavano in Spagna, in una stazione di Madrid e in altre due nelle immediate vicinanze, dove avvenivano dieci violentissime esplosioni.
Bilancio della strage : 199 morti e oltre 1000 feriti!

Dopo 3 anni di indagini in base a precisi riscontri l’autorità giudiziaria, il Gip incaricato, ha ritenuto veritiere le denunce di Andrea Pianeta e di conseguenza infondate le accuse dell'Azienda disponendo per l'archiviazione della querela ATM (sentenza n 19681/04 R.G.N.R. e 222414/06 R.G.G.I.P. dell’1 giugno 2007, emessa dal Tribunale di Milano).
Il provvedimento di licenziamento nei confronti di Pianeta era stato confermato dal consiglio di disciplina; il parallelo procedimento penale, invece, si è concluso con l’assoluzione di Andrea e l’archiviazione della querela dell’ATM.

Purtroppo solo nel mondo del lavoro vale il concetto di “pena immediata” rispetto alla conferma delle eventuali “colpe” e questo è inaccettabile.

Andrea Pianeta è in condizioni di indigenza. Nel frattempo oltre al lavoro è rimasto senza casa e tutto gli ha creato problemi di salute.
Dobbiamo tutti dire grazie ad Andrea Pianeta e mobilitarci per riportarlo al lavoro!

E’ una brutta vicenda di per sé, per quello che significa, per il messaggio che fa circolare.
La democrazia sindacale e la libertà di parola nei luoghi di lavoro come nella società merita qualche maggiore e più sensibile attenzione.

Le altre recenti vicende disciplinari, che hanno coinvolto [nelle ferrovie e nei trasporti ma anche nelle fabbriche e negli uffici] Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS), rappresentanti o delegati sindacali (RSU, RSA) e semplici lavoratori , solo perché “rei” di aver evidenziato situazioni di pericolo nelle aziende e la “disattenzione” dei datori di lavoro verso i problemi della sicurezza, sono un campanello di allarme per tutti.

Nel caso in questione, infine, in gioco vi è essenzialmente il diritto democratico di non essere d’accordo, di esprimersi liberamente dentro e fuori l’impresa.

Ancor più grave è l’uso del licenziamento che colpisce un bene fondamentale del lavoratore, cioè il suo lavoro, come monito per far abbassare la testa a tutti su questioni fondamentali come la sicurezza.

L’appello, sulla scorta di valori chiari, fondanti e fondamentali, impegna tutti ad ogni livello per l’obiettivo di far rientrare Andrea Pianeta nel mondo del lavoro, presso i colleghi, al di là dei procedimenti giudiziari in corso, nei quali speriamo ma che conosciamo fragili, costosi e lunghi. L’udienza di appello è infatti fissata al 28 gennaio 2009!

Lo hanno già fatto con successo i ferrovieri sostenuti da altri lavoratori per il caso dei colleghi licenziati dopo la trasmissione Report e per quello di Dante De Angelis (RLS/Rappresentante per la sicurezza dei macchinisti FS romani) facendolo diventare un caso nazionale fino al ritiro del licenziamento!

Creiamo perciò un fronte a 360 gradi attorno a questa battaglia.
PER LA SICUREZZA NECESSITA UNA VERA RIVOLUZIONE CULTURALE !!!
Firmando questo appello aderiamo alla Campagna unitaria locale e nazionale con l’obiettivo di riportare Andrea Pianeta al suo posto di lavoro in ATM. Dobbiamo essere uno per tutti e tutti per uno!

Le adesioni si raccolgono inviandole all’indirizzo:
Coordinamento Milanese di Solidarietà “DALLA PARTE DEI LAVORATORI”
presso Sindacato CILDI Via Canzio 14, 20131 Milano

Coordinamento Milanese di Solidarietà “DALLA PARTE DEI LAVORATORI”
presso Sindacato CUB-Cobas PT Via Teodosio 9 , 20131 Milano

oppure tramite e-mail a : cmslavoratori@tele2.it

oppurre visitando l'apposita pagina web
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Il Coordinamento Milanese di Solidarietà “DALLA PARTE DEI LAVORATORI”
Ferrovie/ OrSA Macchinisti Uniti Lombardia; Ferrovie e Appalti Ferroviari /CUB Trasporti Lombardia; Ferrovie / SdL; Ferrovie Nord Milano /ATTAC Milano; Nord Servizi srl/ RSU/RLS; ATM Milano/ FILDIAI-CILDI; ATM Milano/ SAMA-FAISA Confail; ATM Metropolitana Milanese / OrSA Macchinisti Uniti; TPM Monza/ Lavoratori Trasporti Pubblici Monzesi; Trasporto Aereo/ CUB Trasporto Aereo; IBM Vimercate/ lavoratori IBM; Alfa Romeo Arese/ FLMU-CUB; Bartolini Progetti/ lavoratori ex-Siemens; Poste/Cobas PT CUB; Banche/ FALCRI BNL; Scuola / L’AltrascuolA Unicobas Lombardia; Comune di Milano/ RdB-CUB; Sanità /SAP Unicobas Sanità; AMSA Milano/ FLAICA-CUB;
CUB Lombardia; CIB Unicobas Lombardia; OrSA Lombardia; ACU/Associazione Consumatori Utenti; ATTAC ; Comitato Milano-Brianza

venerdì 2 maggio 2008

Topolini e vecchi trucchetti

Da qualche giorno nello stabilimento della Jabil CM di Marcianise alcuni sedicenti rappresentanti sindacali stanno intrattenendo i lavoratori con amene elucubrazioni riguardo una possibile nuova turnazione che ha il sapore del passato.
Sto parlando di quello che gli addetti ai lavori chiamano il "3x8".

Questa volta però, stando ai racconti alquanto fantasiosi dei rappresentanti della RSU Jabil CM (i soliti che remano contro i lavoratori, giusto per intenderci)(la maggioranza votata dai lavoratori, sempre per intenderci), la nostra cara azienda vorrebbe ripristinare la turnazione con le modalità 6-14 , 14-22 e 22-6 eliminando la riduzione oraria e piazzando la mensa a fine turno!

Ebbene, permettetemi di dissipare la coltre di dubbi e paure che i soliti mestieranti gettano su noi lavoratori.

La nostra azienda è realmente interessata ai tre turni giornalieri, non è un mistero, lo sanno tutti. Come tutti sanno che il 6x6 non se lo fila per niente e coloro i quali lo tirano fuori come spauracchio lo fanno solo per farvi inghiottire bocconi amari.
Aprite bene gli occhi e le orecchie e non dategli retta poichè fanno con voi come gli scienzati che sperimentano i nuovi farmaci sulle cavie da laboratorio: vi hanno presentato la peggiore delle ipotesi per misurare le vostre reazioni e predisporsi in tal senso verso l'azienda.
Anzi vi dirò di più: è l'azienda la casa farmaceutica che vuole testare le vostre reazioni!

"Forse ci aspetta il 3x8 da 8 ore, senza riduzione oraria....... vabbè sempre meglio che fare il 6x6.......". Questa una delle reazioni più significative che svela il gioco di prestigio!

Il farmaco che vi è stato inoculato, in questo caso, è stato quello della mensa a fine turno. Una favola che hanno messo in giro i soliti noti che non rappresenta il volere del popolo sovrano.

Fermatevi a ragionare con me: secondo voi, alla luce di quello che è successo di recente all'azienda Pellegrini (sciopero di due settimane, e noi solo un'ora a singhiozzo), sarebbe una decisione presa con coscienza, quella di spostare la mensa a fine turno? Vogliamo decretare, insieme alla nostra, la fine di parte dell'indotto?
Vogliamo davvero vanificare quello che con fatica i nostri predecessori hanno ottenuto, lottando ma lottando veramente non standosene seduti ad aspettare?

Credo proprio di no. Non sarebbe giusto. Non è giusto.

Ed è per questo che vi esorto a manifestare, così come ho visto in questi giorni, il vostro dissenso a queste proposte oscene che hanno il solo ed unico scopo che stabilire a che prezzo noi lavoratori possiamo essere venduti.

Consiglio piuttosto alla RSU Jabil CM di vigilare (non stilare) sulle famose liste dei 50 affinchè vengano rispettati i criteri dell'accordo, cercando di evitare di ricadere nelle solite e squallide abitudini che hanno fatto solo del male a quest'azienda e a chi ci lavora veramente!