Settembre 2008 - Lo spettro della Cassa Integrazione fa nuovamente la sua comparsa in una delle aziende manifatturiere TLC del casertano. Questa volta il poltergeist si è abbatutto sulla Jabil CM di Marcianise che nel novembre del 2007 acquisì tramite cessione di ramo d'azienda, lo stabilimento della fù Nokia Siemens Networks.
Anche a quei tempi ci occupammo della questione NSN - Jabil e come sempre in questi casi, questa cessione di ramo d'azienda non fu vista di buon occhio dai lavoratori che si barricarono davanti ai cancelli dello stabilimento, impedendo per alcuni giorni anche l'insediamento della nuova azienda. Ricordo che l'ostilità di quel periodo fu molto contestata dalla dirigenza e da alcuni lavoratori, per non parlare dell'amministratore delegato. Magari si era saputo in giro che delle quattro aziende della Jabil, due praticavano la cassa integrazione.
Comunque, nonostante le ostilità, la Jabil prese possesso dello stabilimento e dopo numerosi rinvii al Ministero dello Sviluppo Economico venne siglato un protocollo d'intesa dove, tra le altre cose, la Nokia Siemens Networks si impegnava a garantire alla neonata Jabil CM quattro anni di commesse. Ma dopo i recenti avvenimenti viene a tutti il dubbio che in realtà si parlò di mesi.
Tuttavia, quattro mesi fa, l'azienda dichiarava un picco di lavoro fortissimo che avrebbe costretto i lavoratori a sudare in fabbrica anche d'estate e pure di notte! Già, perchè per portare a termine la missione produttiva l'azienda pretese dai lavoratori di Marcianise l'ennesimo sforzo: rinunciare alla riduzione oraria e praticare la turnazione 3x8.
A malincuore e con molte perplessità i lavoratori di Marcianise acconsentirono al patto credendo che in cambio avrebbero avuto la stabilità lavorativa tanto agognata. Purtroppo furono ingannati, perchè il loro sacrificio fu scambiato per un segno di debolezza e senza volerlo gettarono le basi per gli avvenimenti attuali.
Infatti, mentre i lavoratori di Marcianise sgobbavano per il 3x8, aiutati dai cinquanta lavoratori neo assunti verso la fine di Maggio scorso, la struttura della fabbrica si preparava ad accogliere i lavoratori della Jabil Circuit di San Marco Evangelista, da due anni in cassa integrazione per ristrutturazione aziendale. Intere aree sgombrate, sotto il naso dei lavoratori e dei sindacati, con la scusa di fare spazio, preparate ad accogliere lavoratori ed impianti produttivi di San Marco Evangelista.
A questo punto il disegno diventa chiaro anche se è troppo tardi: con la scusa del picco di lavoro le turnazioni di Marcianise e San Marco furono unificate; con la scusa di fare spazio i due stabilimenti furono accorpati (un bel risparmio); il prodotto Siemens ormai in calo ebbe il suo ultimo momento di gloria; ora non resta che prendersi la meritata cassa integrazione alla faccia dei lavoratori e dei sindacati fino ad allora ciechi (per forza).
E cosi la Jabil entra a far parte con onore del vasto firmamento delle azienducce da quattro soldi che dichiarano di voler investire nel territorio ma poi si ingrassano con le sovvenzioni statali.
Anche a quei tempi ci occupammo della questione NSN - Jabil e come sempre in questi casi, questa cessione di ramo d'azienda non fu vista di buon occhio dai lavoratori che si barricarono davanti ai cancelli dello stabilimento, impedendo per alcuni giorni anche l'insediamento della nuova azienda. Ricordo che l'ostilità di quel periodo fu molto contestata dalla dirigenza e da alcuni lavoratori, per non parlare dell'amministratore delegato. Magari si era saputo in giro che delle quattro aziende della Jabil, due praticavano la cassa integrazione.
Comunque, nonostante le ostilità, la Jabil prese possesso dello stabilimento e dopo numerosi rinvii al Ministero dello Sviluppo Economico venne siglato un protocollo d'intesa dove, tra le altre cose, la Nokia Siemens Networks si impegnava a garantire alla neonata Jabil CM quattro anni di commesse. Ma dopo i recenti avvenimenti viene a tutti il dubbio che in realtà si parlò di mesi.
Tuttavia, quattro mesi fa, l'azienda dichiarava un picco di lavoro fortissimo che avrebbe costretto i lavoratori a sudare in fabbrica anche d'estate e pure di notte! Già, perchè per portare a termine la missione produttiva l'azienda pretese dai lavoratori di Marcianise l'ennesimo sforzo: rinunciare alla riduzione oraria e praticare la turnazione 3x8.
A malincuore e con molte perplessità i lavoratori di Marcianise acconsentirono al patto credendo che in cambio avrebbero avuto la stabilità lavorativa tanto agognata. Purtroppo furono ingannati, perchè il loro sacrificio fu scambiato per un segno di debolezza e senza volerlo gettarono le basi per gli avvenimenti attuali.
Infatti, mentre i lavoratori di Marcianise sgobbavano per il 3x8, aiutati dai cinquanta lavoratori neo assunti verso la fine di Maggio scorso, la struttura della fabbrica si preparava ad accogliere i lavoratori della Jabil Circuit di San Marco Evangelista, da due anni in cassa integrazione per ristrutturazione aziendale. Intere aree sgombrate, sotto il naso dei lavoratori e dei sindacati, con la scusa di fare spazio, preparate ad accogliere lavoratori ed impianti produttivi di San Marco Evangelista.
A questo punto il disegno diventa chiaro anche se è troppo tardi: con la scusa del picco di lavoro le turnazioni di Marcianise e San Marco furono unificate; con la scusa di fare spazio i due stabilimenti furono accorpati (un bel risparmio); il prodotto Siemens ormai in calo ebbe il suo ultimo momento di gloria; ora non resta che prendersi la meritata cassa integrazione alla faccia dei lavoratori e dei sindacati fino ad allora ciechi (per forza).
E cosi la Jabil entra a far parte con onore del vasto firmamento delle azienducce da quattro soldi che dichiarano di voler investire nel territorio ma poi si ingrassano con le sovvenzioni statali.
2 commenti:
Da una azienda come Jabil per il futuro si puo' solo aspettare cassa integrazione be nulla di nuovo visto la sua storia di M.... consolidata negli anni passati.Se poi aggiungiamo che Jabil ha i suoi agganci sicuramente nelle forze politiche(delinquenti politici)italiane il gioco e' fatto cassa integrazione per i lavoratori e soldoni sonanti per loro.Farabutti di questo livello dovrebbero essere messi in galera e sostituiti da gente seria ammesso che in questo cavolo di paese ne esista ancora.
Colleghe e colleghi quello presentato dal moderatore e` realmente il nostro futuro ed e` anche il vero piano industriale di jabil.Prima ci sfruttera`per consegnare al piu` presto le ultime commesse nsn,poi accorperera’ i 4 stabilimenti,il sindacato gli dara`una mano x uniformare i turni e poi tutti in cassa integrazione perche` di partner per cui lavorare jabil ha solo la nsn,vorrei tanto sbagliarmi ma credo che questo mio pensiero sia condiviso con molti dei lettori di questo blog.Chiudo ringraziando quei rappresentanti sindacali che commentavano sui giornali che jabil era un buon partner,mentre i lavoratori erano fuori ai cancelli,ma quando aprite gli occhi?.
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