domenica 11 gennaio 2009

La Rai trasmetta il film "Morire di Lavoro" di Daniele Segre

Vi segnalo il seguente appello di Articolo21 e vi invito a firmarlo a questo link:

"La Rai trasmetta il film "Morire di Lavoro" di Daniele Segre
Nelle giornate di festa il palinsesto si riempie di film edificanti, milioni di italiani possono così assistere ad un vero e proprio festival dei buoni sentimenti. Maghi, elfi, fate, santi risolvono ogni problema. Meglio loro comunque della sfilata di ingiustizialisti che ci viene propinata tutti i giorni a reti semiunificate da quasi tutti i tg. Tra tanti buoni sentimenti potrebbe trovare uno spazio anche un film davvero dedicato alla diffusione di valori positivi e di santa indignazione, anzi questo è quello di cui stiamo per parlarvi è davvero un film degno del Natale e dei suoi valori originari. Ci riferiamo a”Morire di Lavoro” di Daniele Segre che abbiamo avuto la possibilità di rivedere a Murano grazie a Don Nandino Capovilla che, insieme al centro pace del comune, ha voluto ricordare in questo modo Vassiliuk, un giovanissimo operaio ucraino, morto travolto da un muro mentre stava costruendo un albergo a 5 stelle. In quella occasione Don Nandino pronunciò una omelia molto forte e annuncio che non avrebbe benedetto quell’albergo.

Per queste ragioni hanno invitato Daniele Segre, un regista indipendente, coraggioso, sempre pronto a spendersi sulle frontiere più difficili e meno amate dallo spirito dei tempi. Da quella assemblea,è venuta la proposta di chiedere alla Rai di far vedere questo film, di trasmetterlo in orario decente, magari in prima serata, di farne un vero e proprio manifesto per la prevenzione e contro la strage quotidiana. Articolo 21 si associa a questa proposta e chiede a ciascuno di voi di sottoscriverla e di far sentire, nei modi più diversi ,la propria voce a sostegno di questa proposta.

La Rai, in questi anni,ha dedicato una straordinaria attenzione ai delitti di Cogne, di Perugia, di Garlasco…. Ora forse potrebbe dedicare un’ ora del suo tempo anche alle morti sul lavoro e da lavoro, che sono davvero morti sporche, anzi sporchissime."

Nessun commento: